Conosci il tuo bambino: introduzione alla conoscenza delle costituzioni

Lo studio dei biotipi mi ha da sempre appassionato ed (è stata spesso una bussola nel mio lavoro quotidiano) ha influito non poco nel mio lavoro quotidiano. Ho cercato nel corso della mia carriera professionale di integrare le conoscenze mediche, basate sull’osservazione, alle conoscenze scientifiche derivate dalla ricerca e dalla sperimentazione quali le neuroscienze, la genetica, l’epigenetica ecc..

Il biotipo, può essere definito come il complesso dei caratteri morfologici, fisiologici e psicologici propri di ciascun individuo, dovuto all’interazione del patrimonio genetico con le condizioni ambientali in cui viviamo e che rendono ogni persona diversa dall’altra.

Questo concetto tanto caro alle medicine così dette alternative, oggi viene enfatizzato anche dalla medicina ufficiale, quando si declina nella medicina di genere e nella medicina  di precisione (Precision medicine).

Già Ippocrate, quattrocento anni prima di Cristo, rifacendosi al pensiero delle scuole mediche della Magna Grecia aveva studiato con attenzione e in modo olistico l’individuo classificandolo in quattro tipi: sanguigno, collerico, malinconico e flemmatico. Un modo di considerare l’uomo, ripreso  anche dalla medicina orientale, se si considera che se  ne trova traccia già in India nelle pratiche religiose del buddismo e nella medicina ayurveda.

La scuola francese  da Nebel a Vannier ( suo allievo) da Bernard a Martiny e Viola hanno elaborato diverse classificazioni che, le conoscenze attuali, secondo il mio pensiero, riconducono al concetto di come l’ambiente esterno sia in grado di modificare in modo epigenetico l'insieme di tutte le caratteristiche manifestate da un organismo vivente, quindi la sua morfologia, il suo sviluppo, le sue proprietà biochimiche e fisiologiche comprensive del comportamento (la nostra espressione fenotipica) e quanto sia importante il lavoro di noi uomini di scienza nel porre in atto azioni atte a correggere gli stili di vita per prevenire le malattie a cui  la nostra costituzione ci espone.

Quanto prima si interviene nel correggere i comportamenti sbagliati, tanto più è efficace il nostro intervento di prevenzione delle malattie.

Concludo sottolineando quanto sia stata importante l’opera di ricerca basata sull’osservazione  di chi ci ha preceduto, e insieme alla semeiotica ( studio dei segni ) dovrebbe ancora oggi essere alla base del nostro lavoro.

Zauli dr Gian Paolo

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